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PPPP - Poesie della Prima Permanenza Preadulta #2

 Esterno ASL periferia di triste città grande
una signora s'incoda.


"Chi è l'ultimo?"
Tra quel nugolo di anziani non si sa. Chi sia l'ultimo.


E la signora s'annega. Sguazza.
Tra le geremiadi
Della signora col cane.
Del signore veterano, malato di professione.
Della grassa signora prolissa
che come parole ha grinfie di Scilla
e tra le grinfie un giovane
Odìsseo tra il suo mare d'ingenuo.


MA POI ALL'IMPROVVISO L'AMORE


il veterano accarezza il cane
il cane scodinzola
la signora con quello ci miagola
lei è tanto carino, sa?
anche lei.
Ah, se solo fossi magra
dice la signora prolissa
le farei la corte
Ma che cos'è il grasso
se non accumulo di gioia?
Scocca il giovane.
Un bacio.
Poi un altro.
Un abbraccio.
Il cane ora è legato al palo.
Si pomicia di gusto.

La reception è vuota
L'impiegata preoccupata
E' martedì son le nove e trentasette
Esce fuori distratta. Urla:
"Venite dentro!"


"SUBITO"


Interno ASL periferia dell'esistenza in triste città grande
un signore s'incula
e gioisce
la signora col cane
sul bancone dello sportello uno
con il seno schiacciato sul plexiglass


Il direttore s'inganna
con un giochetto erotico
ha preso con se il timbro a rullo
e si cosparge di
ASLCORSOTOSCANA108ASLCORSOTOSCANA108ASLCORSOTOSCANA108ASLC


La receptionist s'bbandona
in una sessantanove
con l'impiegata della sessantotto


Le sportelliste si denudano
cavalcioni sullo scanner
e si fotocopiano le vulve
fronte e retro
per approvare la pratica
del libero amore.


Interno ed esterno in grassa signora prolissa
il giovane ormai non è più ingenuo da un bel pezzo
e per non essere volgare non farò la rima con cazzo
ma una nuova era è cominciata:


L'ERA DELLA PACE TRA LE CODE.