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poesie in Posa #2

Se apriamo il manuale a pagina seimilatrecentoquarantatré scopriremo tutti insieme, via! attenti! raccomando! che l'influenza è detenuta tra la gabbia dei malanni per il clima, per batteri, pel sudore e chissà d'altro che ci sia.
Si rammentano due cicli nel TG di mezzogiorno: "Grave epidemia d'Inverno!" o anche "Disastrosa decimazione primaverile!".
Sono Inverno e Primavera o, per il Cristo un po' pagano, la giornata di Natale e poi la quarta? terza? prima? (boh?) settimana della Pasqua.
Se si apre il manuale e accendiamo il notiziario siamo quindi noi convinti che i bacilli in primavera ed il clima dell'inverno ci portino

Secchiate d'influenza.

Il contrario del vero? Falso.
E' falso. E' la stronzata. La stronzata è la causa di tutto.

Si capisce, la stronzata la parliamo finché aggrada (ed è scontato) e quando il corpo, poveretto, ne ha di troppo ci impedisce di perpetrare per prima prevenire e poi punire propriamente
Spiego come:
Subito si presenta il mal di gola e, nonostante il naso chiuso, il catarro (giallo) si imbuca nella festa dei bronchioli. Il palato è così in botta che ti prude e ti riprude tra i ritmati e gravi bassi della tosse.
Senza sì è la risposta per il medico che entra (o tenta). Ché lì un frutto o pomo oppure OGM (Organismo Gigantesco e Muscoloso) premendosi l'orecchia col picciolo ritiene idricamente che egli debba starne fuori.
Sommando: non si riesce a respirare, la parola brucia in gola e il cervello è un po' stordito dal frastuono che s'ha dentro.
Si fa festa perché il corpo tuo lo sa che non potrai più dir stronzate per almeno cinque giorni. (E in cinque giorni ne diciamo di stronzate).
Son così spiegati i due cicli di malanni (non chiedo applausi ma solamente cenni).

A Natale siam convinti che un barbone freddolosofrettoloso ci consegni crassi doni e, tra i banchetti natalizi, qui compare il dolce in fondo: siam convinti e lo diciamo che saremo più gentili gli uni agli altri.
A proposito di Pasqua oltre a un uomo che poraccio non può in pace pur perire (porca troia!) ci sentiamo molto savi nel gridare al mondo intero che i conigli, dei mammiferi, producano le uova 
e quelle uova nonostante sian sfornate dal batuffoloso culo son marroni non di merda ma di dolce cioccolata
e quelle uova fuoriuscite dal puccioso deretano non son stronzi quanto quelli che lo dicono ogni anno e: Ho finito.

Se ci son delle domande le rispondo appena posso.