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Poesia #68


Camminavo trapelato
per la via, quella sbagliata,
e la vetrina disse
"Vieni caro amico".

Risposi ben perché educato
e vidi esposto
un canarino
colorato per pietà

e lui cantava e come gli altri
un po' perduto
"Che ci fai qui canarino,
che non sai dove ti trovi?"

Lo comprai a una domanda
e cinguettò
seppur in scatola e quel vento
che lo sballottolava

Ho acquistato un canarino
e l'ho ingabbiato
Cella usata, niente male
un po' dorata per piacere

io ridevo
lui cantava
io battevo le mie nocche
sulla gabbia e
lui cantava


"Non lo sai che se sei qua
è perché non limiterai
la libertà di nessun altro
e nessun altro ti verrà
a cercare mai?"

Lui piangeva
e io cantavo
perché schiavo
io ridevo e
lui cantava

"Se non ti liberi da me
sappi che non ci riuscirai
a liberar con nessun altro
le tue ali sì lontane
dal tuo vento"

E continuavo
e continuava
a far del giorno
una stecchetta
e nulla più,

finché in quel giorno
io cantavo
e lui cantava
e lui tossiva
e io tossivo
e lui morì.

finché in quel giorno
lui cantava
e io cantavo
e io tossivo
e lui tossiva
e io morii.

Ho acquistato un canarino
e l'ho ingabbiato
liberato!
e adesso vola canarino
se tu voli io mi fido

che se tu apri e se io apro
quella cella
e quelle ali
questo mondo non ci trova
e si sta bene

Io mi sento a tutto questo appartenere.

E che ci importa di morir da qui a breve.

a questo mondo sopravvive chi non teme.